Il Direttore Scientifico: “Più sistematicità e organicità per il nostro ecosistema”. Luca Battistini nominato Vice Direttore Scientifico e Nicola Mercuri alla guida della Linea di Ricerca “Neuroscienze Sperimentali”.
Per la Fondazione Santa Lucia, oggi IRCCS di riferimento in Italia, in termini di produttività scientifica, nell’ambito delle neuroscienze, il 2018 si apre con importanti novità che riguardano le attività scientifiche.
La Fondazione si prepara, per il nuovo anno e i successivi, a raccogliere la sfida di migliorare ancora il proprio “ecosistema della ricerca”, teso a orientare l’attività dei propri laboratori nella ricerca di risposte sempre più efficaci per il trattamento delle patologie del sistema nervoso e a rafforzare la capacità di attrarre finanziamenti.
Con queste premesse all’inizio dell’anno sono state varate nuove misure sul piano della governance. La Direzione Scientifica, in capo al Prof. Carlo Caltagirone, si arricchisce del contributo, in qualità di Vice Direttore Scientifico, del Dott. Luca Battistini, già Responsabile del Laboratorio di Neuroimmunologia. Contemporaneamente, la guida della Linea di Ricerca C “Neuroscienze Sperimentali” è affidata al Prof. Nicola Biagio Mercuri, Responsabile del Laboratorio di Neurologia Sperimentale e Ordinario di Neurologia presso l’Università di Tor Vergata.
Misure che puntano innanzitutto a conseguire “maggiore sistematicità e organicità per le nostre attività di ricerca – spiega il Prof. Caltagirone – e a indirizzare con più efficacia il lavoro nel ramo pre-clinico come in quello clinico. L’esperienza e la qualità delle persone individuate, in questo senso, potranno esprimere un contributo determinante”.
L’accelerazione sul fronte dell’organizzazione è confermata dal neo Vice Direttore Scientifico Battistini: “Già nei primi giorni del 2018 ci saranno azioni volte a favorire più sinergie e collaborazione tra le diverse Linee di Ricerca, a partire da una piattaforma per la condivisione mensile, fra i ricercatori del Santa Lucia, delle loro rispettive pubblicazioni scientifiche. Di pari passo, ottimizzeremo le attività di monitoraggio di e programmazione per ogni annualità, in modo da garantire massima efficienza e coordinamento attraverso la Direzione Scientifica”.
L’obiettivo di consolidare l’integrazione tra ricerca di base e ricerca clinica è tra le priorità sottolineate anche dal Prof. Mercuri: “È importante favorire il lavoro di squadra tra il CERC, il nostro Centro Europeo di Ricerca sul Cervello, e l’attività di ricerca in ospedale, guidando i ricercatori attraverso specifiche linee guida e supportandoli con un’interlocuzione diretta per gli aspetti organizzativi e nella soluzione di problemi”.
Sul piano scientifico, tre aree di studio sono individuate con particolare attenzione dal Prof. Caltagirone come filoni dell’impegno dell’IRCCS Santa Lucia nel settore della ricerca: “La neuroinfiammazione, le malattie neurodegenerative, il dolore neuropatico”. Vale a dire, in termini di patologie, ricerca su malattie come Sclerosi Multipla e Alzheimer e sulle affezioni del sistema nervoso complicate da dolore, fenomeno che interessa in modo sempre più diretto lo studio del cervello.
Nel futuro prossimo della ricerca a marchio Santa Lucia, secondo il Direttore Scientifico, c’è anche la frontiera delle neurotecnologie: “Penso a modi per somministrare farmaci direttamente dove sono necessari attraverso le nanotecnologie, o alla possibilità di potenziare le funzioni cerebrali residue in persone che hanno subito una lesione, per esempio dopo un ictus, attraverso strumenti come la magnetoencefalografia e la stimolazione elettrica a corrente continua. Ci sono poi tecnologie emergenti che permettono d’influenzare il sistema immunitario con risultati straordinari”.
Con riferimento alla medicina di precisione il Prof. Caltagirone sottolinea l’importanza di proseguire nello studio dello sviluppo specifico di una malattia neurodegenerativa in un singolo paziente sulla base delle sue potenzialità e capacità psicologiche e fisiche di risposta alle terapie, grazie a una sua propria riserva cognitiva ‘preparata’ nel corso della vita. “Il nostro impegno per il futuro, di cui i nostri ricercatori sono gli assoluti protagonisti – sottolinea il Direttore Scientifico – deve tendere a questo: trovare strade per arrivare a farmaci personalizzati e per potenziare al massimo le capacità residue nei pazienti colpiti da lesioni cerebrali”.
Sul fronte delle collaborazioni esterne il 2018 si apre con nuovi colloqui avviati per potenziare la collaborazione con enti di rilievo come l’AISM, e incontri programmati con università e organizzazioni scientifiche in tutta Italia. Di rilievo anche la partecipazione della Fondazione alla rete IATRIS (Italian Advanced Translational Research Infrastucture) dell’Istituto Superiore di Sanità, come ricordato anche dal Presidente dell’ISS, Prof. Walter Ricciardi, nel suo intervento al Convegno organizzato dall’IRCCS Santa Lucia lo scorso dicembre sul futuro della ricerca biomedica.
L’attenzione è alta anche sulle opportunità provenienti dal fronte europeo, sul quale i ricercatori della Fondazione ottengono risultati soprattutto “attraverso la partecipazione a reti internazionali informali. Migliorare il grado di organizzazione e coordinamento di questi network - secondo Caltagirone – porterebbe a migliori performance tutta la ricerca italiana”.
Il settore ricerca della Fondazione Santa Lucia IRCCS vede attivi 60 Laboratori coordinati all’interno di Linee di Ricerca e occupa oltre 200 ricercatori. La produzione scientifica, calcolata secondo lo standard internazionale dell’Impact Factor, supera annualmente i 2.000 punti.