Lo Sport nella "Oasi"
In origine la Fondazione Santa Lucia IRCCS era un centro residenziale per la riabilitazione dei pazienti paraplegici e discinetici. La “Oasi” - come allora si chiamava - nasceva per soddisfare le richieste di riabilitazione neurologica e ortopedica degli invalidi di guerra. Durante l’estate del 1960, in concomitanza con le prime Paralimpiadi celebrate proprio a Roma, veninvano inaugurate le attività del “Gruppo Sportivo Santa Lucia”. Lo spazio verde della struttura presentava una serie di aree e attrezzature per l’attività fisica all’aperto, pensate appositamente per i nostri pazienti. All’esterno della struttura era possibile trovare una pista per la corsa, ma anche spazi per il lancio del peso, del disco e del giavellotto. Punto di riferimento dell’area sportiva era l’impianto per il tiro con l’arco, con la pensilina di protezione per gli arcieri. Le attività fisiche all’aperto rientravano, oggi come ieri, nei percorsi di perfezionamento del trattamento riabilitativo. I nostri terapisti specializzati hanno colto con largo anticipo le potenzialità riabilitative della sport-terapia.
Dalla Riabilitazione alla Competizione
Sir Ludwig Guttman fu il primo ad introdurre l’attività sportiva nel suo centro ad Aylesbury per la cura e la riabilitazione di pazienti con lesione spinale. Il neurochirurgo tedesco, fuggito in Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale, comprese che la sport-terapia non solo migliorava l’umore, prevenendo i disturbi depressivi, ma era anche in grado d’incrementare le capacità muscolari e respiratorie dei pazienti. Persone con paraplegia riuscivano a gestire sempre meglio la carrozzina, fino a raggiungere un elevato grado di autonomia nei movimenti. Sulla scia dei risultati ottenuti, Sir Guttman riuscì anche a introdurre il tiro con l’arco tre le attività sportive dei primi Giochi per atleti disabili, celebratisi a Stoke Mandeville il 28 luglio 1948. Ai Giochi parteciparono soprattutto ex membri delle Forze Armate Britanniche. Nel 1960 è la volta delle prime Paralimpiadi di Roma, che da quell’anno diventeranno un appuntamento fisso mondiale, a cadenza quadriennale.
Ori e Allori
Nel 1977 il Gruppo Sportivo Santa Lucia partecipa ai primi campionati italiani organizzati dall’ANSPI – Associazione Nazionale Sportivi Paraplegici. Nello stesso anno il Dott. Antonio Maglio, la persona che per prima importò in Italia gli insegnamenti d’oltremanica di Sir Guttman, entra nel team del centro capitolino di riabilitazione come Direttore Tecnico del Gruppo Sportivo. Dopo diverse ridenominazione, nel 1990 viene ufficialmente inaugurata la FISD – Federazione Italiana Sport Disabili (oggi CIP - Comitato Italiano Paralimpico). Il Gruppo Sportivo Santa Lucia inizia a collezionare successi su successi, dall’atletica leggera alla scherma, dal tennis da tavolo al tiro con l’arco, passando soprattutto per il nuoto e il basket.
I Nomi che Hanno Fatto la Storia
Sono tanti i nomi storici dello sport paralimpico che hanno portato vanto e orgoglio al Santa Lucia, sia a livello nazionale che internazionale. Clara Podda, paraplegica, porterà a casa una medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Pechino. Lina Franzese, amputata ad ambo le braccia, vincerà 3 ori nella corsa alle Paralimpiadi di Toronto e sarà fedelmente seguita dall’allenatore Antonio Vernole, padre di Riccardo Vernole, attuale Responsabile Tecnico della nazionale italiana di nuoto paralimpico. Ricordiamo Pierino Scarsella come lo schermitore più medagliato. Ricordiamo anche Roberto Sica, Roberto Valori e Giovanni Pische per i record nel nuoto. E infine, per il basket in carrozzina, Carlo Iannucci e Carlo Di Giusto.