Relazione delle diverse componenti dell’apatia con diversi aspetti neurocognitivi nelle demenze
Il progetto vuole indagare l’apatia in gruppi di pazienti affetti da diverse forme di demenza. Tra le demenze in cui questo disturbo comportamentale palesa una maggiore incidenza vi sono malattia di Alzheimer (AD), demenza frontotemporale (vfFTD), demenza sottocorticale vascolare ischemica (SIVD) e demenza a corpi di Lewy (DLB). La rilevazione delle diverse componenti di apatia (cognitiva, affettiva e di autoattivazione) avviene tramite un diario.
L’apatia è una patologia delle azioni volontarie e del comportamento finalizzato al conseguimento di un obiettivo. Nell’apatia affettiva si assiste alla riduzione della capacità di stabilire un legame tra i segnali affettivi e il comportamento in atto, capacità sottesa dalla corteccia prefrontale orbitomediale e dai territori limbici dei gangli della base. L’apatia cognitiva comporta difficoltà nell’elaborazione di un piano d’azione e delle funzioni esecutive sottese dalla corteccia prefrontale dorsolaterale e i territori cognitivi dei gangli della base. L’apatia di autoattivazione descrive infine la difficoltà nell’attivare spontaneamente pensieri e azioni, a fronte di un relativo risparmio dei comportamenti e delle azioni guidate da uno stimolo ambientale, e sarebbe legata alla compromissione dei territori limbici dei gangli della base e, in misura minore, della corteccia prefrontale dorso-mesiale.
L’ipotesi è che le tre componenti di apatia siano rappresentate in modo diverso nelle varie forme di demenza (AD, vfFTD, SIVD, DLB) a seconda del coinvolgimento di diverse aree cerebrali. I pazienti con AD potrebbero essere affetti dalla componente cognitiva dell’apatia in modo simile, anche se in minor misura, ai pazienti con vfFTD per il coinvolgimento delle strutture frontali dorsolaterali dell’encefalo. Nei pazienti con malattia di Alzheimer, viceversa, la componente affettiva non dovrebbe essere affetta per via per uno scarso coinvolgimento delle strutture frontali orbito-mesiali, strutture invece presente nei pazienti con vfFTD. Nei pazienti a maggior compromissione sottocorticale (SIVD, DLB) si ipotizza una componente di autoattivazione prevalentemente correlata al funzionamento dei gangli della base. Si ipotizza infine una correlazione fra la componente cognitiva dell’apatia e test neuropsicologici sensibili al funzionamento delle strutture dorsolaterali frontali e fra la componente affettiva e test neuropsicologici sensibili alle strutture mesio-orbitofrontali.