Plasticità e polarizzazione dei macrofagi nella sclerosi multipla: in "ex vivo" veritas
Il progetto vuole caratterizzare su larga scala la plasticità dei macrofagi nei pazienti con sclerosi multipla (SM) valutando a livello trascrizionale e traduzionale un vasto gruppo di geni macrofago-specifici (citochine, chemochine e recettori di chemochine, marcatori di attivazione, recettori toll-like e della fagocitosi) e vuole anche studiare la loro plasticità e polarizzazione in risposta a stimoli infiammatori quali i ligandi batterici o virali dei recettori toll-like. Lo studio consentirà di comprendere il ruolo di ciascun sottotipo di macrofago nell'immunopatogenesi della SM, aprendo possibilmente la strada a nuovi eventuali approcci terapeutici incentrati sui macrofagi e finalizzati a modulare la loro plasticità verso un destino anti-infiammatorio e neuroprotettivo.
I macrofagi sono tra le predominanti popolazioni di leucociti presenti nelle lesioni della SM e sono caratterizzati da uno spettro di differenti stati di polarizzazione e attivazione, i cui estremi sono rappresentati dai macrofagi M1 "classicamente attivati" e proinfiammatori e i macrofagi M2 "alternativamente attivati" e anti-infiammatorii. Lo stato di attivazione di questi sottotipi di macrofagi nella sclerosi multipla non è ancora stato studiato nel dettaglio. Studi recenti dimostrano l'importanza dei macrofagi nel mediare la neuroinfiammazione e la demielinizzazione nella SM, influenzando e istruendo direttamente le risposte delle cellule che mediano (i linfociti T). Questo, insieme alla loro eterogeneità e plasticità, porta il progetto a voler studiare e caratterizzare il loro profilo immunologico e la loro risposta a stimoli infiammatori nella SM. L'ipotesi è basata sull'esistenza di possibili alterazioni molecolari nei sottotipi di macrofagi dei pazienti con SM rispetto a quelli di donatori sani che potrebbe influenzare i processi neuroinfiammatori e di conseguenza l’equilibrio M1/M2 nelle lesioni di questa malattia neurodegenerativa.
85.000 €.