Cresciuti esponenzialmente gli studi sulla tecnologia e le sue applicazioni cliniche. “Brain Stimulation” pubblica la classifica dei più importanti centri di ricerca in questo settore. L’IRCCS Santa Lucia nei “Top Five”.
È iniziato in queste settimane, presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS, il coinvolgimento di pazienti affetti da Alzheimer in un nuovo progetto scientifico teso a verificare l’efficacia dei trattamenti con Stimolazione Magnetica Transcranica nel rallentare il declino cognitivo legato alla patologia.
Finanziato dalla fondazione statunitense BrightFocus, il progetto “Precuneus rTMS: A Novel Therapy for Mild AD Patients” coinvolgerà complessivamente 60 persone affette da Alzheimer nelle fasi iniziali della malattia.
“Le sperimentazioni che abbiamo effettuato finora avevano una durata di poche settimane – spiega il Dott. Giacomo Koch, Responsabile del Laboratorio di Neuropsicologia Sperimentale della Fondazione – Questo progetto ci permetterà di estendere il trattamento alla durata di un anno e di valutare l’efficacia della TMS in relazione non solo alla memoria ma all’intero processo di decadimento cognitivo della persona”.
La TMS, abbreviazione più spesso utilizzata per riferirsi a questa tecnologia, genera campi magnetici che attraversano la scatola cranica e si trasformano in impulsi elettrici, stimolando così la riattivazione delle connessioni tra sinapsi e neuroni che sono alla base dello scambio di messaggi tra le diverse aree del nostro cervello e quindi alla base di tutte le sue funzioni.
Il nuovo studio segue a precedenti sperimentazioni cliniche che hanno permesso all’équipe del Dott. Koch di rilevare nel 2018 un miglioramento della funzione della memoria in persone affette da Alzheimer e successivamente anche di osservare effetti positivi della TMS nel supportare il recupero dell’equilibrio e del cammino in pazienti post-ictus sottoposti a percorsi di neuroriabilitazione di alta specialità.
“Studi internazionali stanno facendo emergere – aggiunge il Dott. Koch – che la stimolazione magnetica transcranica, quando viene applicata in modo continuativo, mostra effetti neuroriabilitativi anche nel trattamento di deficit neuromotori e cognitivi provocati da altre patologie, come appunto l’ictus cerebrale o la sclerosi multipla. È utilizzata pure per il trattamento di disturbi depressivi e di ansia, nella schizofrenia e malattia di Parkinson”.
Segnali di efficacia che stanno facendo crescere da tempo l’attenzione dei ricercatori sulle possibili applicazioni cliniche di questa tecnologia. Crescita certificata recentemente dallo studio “Publication trends in transcranial magnetic stimulation: a 30-year panorama”, apparso nel maggio scorso sulla rivista internazionale Brain Stimulation, che ha contato più di 17.000 pubblicazioni scientifiche dedicate alla TMS nel periodo dal 1988 al 2017. Regno Unito, Stati Uniti e Canada, nell’ordine, i Paesi in cui si concentrano i gruppi di ricerca più prolifici in questo ambito, ma con una bella sorpresa tutta italiana. Primo centro di ricerca nel nostro Paese e tra i primi cinque al mondo è la Fondazione Santa Lucia IRCCS, preceduta solo da University College di Londra, Università di Harvard, National Institutes of Healthe Università di Toronto. Inoltre il Dott. Koch è indicato tra i primi dieci ricercatori al mondo per numero di pubblicazioni nell’ultimo decennio.
Per il Direttore Scientifico dell’IRCCS Santa Lucia, Prof. Carlo Caltagirone: “Un riconoscimento basato sui numeri e i risultati ottenuti e quindi tanto più vero e importante. Il merito è dei nostri ricercatori e questo non significa solo i professionisti impegnati nei nostri laboratori, ma anche nei reparti ospedalieri, perché questa è la forza della Fondazione Santa Lucia come di qualsiasi Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico: fare ricerca curando”.
Il Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale diretto dal Dott. Giacomo Koch opera all’interno della Linea di Ricerca “Neurologia Clinica e Comportamentale” della Fondazione Santa Lucia IRCCS.