Ruolo della dopamina in corso di malattia di Alzheimer
Il progetto verifica il potenziale impatto clinico dei farmaci dopamino-agonisti sulle funzioni cognitive in pazienti con malattia di Alzheimer di grado moderato. Obiettivo specifico del progetto è valutare se la somministrazione di rotigotina, farmaco dopamino-agonista somministrato per via transdermica attraverso l'utilizzo di un cerotto per 24 settimane, riesca a indurre miglioramenti clinici rispetto a un gruppo placebo, miglioramenti evidenziabili tramite apposite scale cognitive e funzionali. Studi hanno evidenziato come il sistema dopaminergico giochi un ruolo importante nelle disfunzioni sinaptiche e neurofisiologiche in corso di malattia di Alzheimer e come la somministrazione di dopamino-agonisti riesca a migliorare i risultati nelle prove di memoria e di funzioni frontali dei pazienti, oltre a diminuire i depositi patologici di beta-amiloide e della proteina tau.
Il progetto mira anche verificare l'eventuale impatto della terapia a base di dopamino-agonisti sui meccanismi di plasticità corticale, valutata attraverso un approccio neurofisiologico multimodale. Per questo verranno approfondite le modulazioni della reattività corticale e i cambiamenti di connettività dei network parieto-frontali attraverso metodiche combinate di stimolazione magnetica transcranica ed elettroencefalografia (TMS/EEG). Si ipotizza che in pazienti con malattia di Alzheimer la stimolazione dopaminergica sia in grado di aumentare l'attività corticale della corteccia prefrontale e migliorare la comunicazione tra i principali nodi corticali dei network parieto-frontali.