SONICHAND. Neuroriabilitazione a tempo di musica

 La Fondazione Santa Lucia partner di un progetto sperimentale che impiega la sonificazione come strategia complementare alla neuroriabilitazione della mano nei pazienti con esiti di ictus

Trasformare i movimenti in armonia musicale per migliorare il recupero post-ictus. È il principio alla base del progetto di ricerca multicentrico Sonichand, recentemente pubblicato su Scientific Reports, che ha coinvolto l’IRCCS Santa Lucia e gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia, Montescano e Nervi e la Clinica Neurologica Policlinico San Martino.

Sonichand è stato infatti ideato come possibile strategia complementare alla neuroriabilitazione convenzionale della mano in soggetti con esiti di ictus cerebrale basata proprio sulla sonificazione dei movimenti.

Obiettivo secondario dello studio è la verifica della capacità di Sonichand di ridurre la fatica e il dolore percepiti e l’impatto sulla qualità di vita generale dei pazienti. I deficit residui della mano conseguenti ad un evento cerebrovascolare, infatti, rendono difficile lo svolgimento delle attività della vita quotidiana.

“Se molti studi documentano come l’utilizzo della musica nella neuroriabilitazione dello stroke possa migliorare la deambulazione, il movimento degli arti superiori, il linguaggio, ma anche l’umore e altri aspetti psicologici – spiega Marco Tramontano, Coordinatore del progetto presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS - studi più recenti utilizzano feedback sonori associati ai movimenti dell’arto superiore." "In Sonichand" prosegue Sara Mastrogiacomo fisioterapista e ricercatrice del Santa Lucia IRCCS, che ha realizzato lo studio "abbiamo impiegato un feedback musicale che consiste nella riproduzione di sequenze sonore in base ai movimenti delle dita e del polso del paziente: più ampio e ripetuto era il movimento eseguito dal paziente e più armonica era la riproduzione della musica”. La tecnologia riveste un ruolo centrale nel progetto: “il processo di sonificazione avviene attraverso l’utilizzo del Leap Motion Controller e di un software progettato ad hoc per lo studio” – chiarisce Tramontano.

Da marzo 2017 ad aprile 2019, i ricercatori hanno quindi osservato e misurato i miglioramenti del gruppo dei partecipanti alla sperimentazione rispetto al gruppo di controllo: è emerso un progresso nella scala di valutazione Fugl-Meyer Upper Extremity che indaga la motricità prossimale e distale dell’arto superiore, nel Box & Block Test per la destrezza manuale e nella riduzione del dolore percepito attraverso la Numeric Pain Rating Scale.

I risultati dello studio confermano quindi che un training neuroriabilitativo basato sulla sonificazione possa essere considerato un efficace intervento complementare per il recupero della motricità dell’arto superiore in pazienti con esiti di ictus in fase sub-acuta.