Carlo Di Giusto premiato con la Palma al Merito del CONI

L’allenatore della Nazionale di Basket in Carrozzina e protagonista di trent’anni di successi con il Santa Lucia Basket di Roma ha ricevuto il riconoscimento ufficiale del CONI per persone che si sono distinte per risultati sportivi e per la promozione dello sport italiano e dei giovani.

Carlo Di Giusto, Tecnico della Nazionale di Basket Paralimpico e per oltre trent’anni figura di riferimento del Santa Lucia Basket come cestista e successivamente allenatore della formazione gialloblu, ha ricevuto la Palma di Bronzo al Merito Sportivo del CONI, riconoscimento dedicato “a tecnici sportivi che si siano distinti per l’ottenimento, da parte dei loro atleti o squadre, di risultati di alto livello nazionale o internazionale, nonché per il rilevante contributo fornito per l’aggiornamento tecnico e per lo sviluppo dell’attività giovanile”

Nato a Roma nel 1955 e colpito da poliomielite un anno dopo, Di Giusto si è avvicinato allo sport paralimpico alla fine degli anni settanta, durante un periodo di ricovero presso la Fondazione Santa Lucia di Roma. La struttura, già allora punto di riferimento in Italia per la neuroriabilitazione, muoveva in quegli anni i suoi primi passi nella sport-terapia sotto la spinta di Luigi Amadio, lo storico direttore generale della Fondazione recentemente scomparso.

Da quell’incontro nasce un’avventura sportiva che porterà la formazione gialloblu a scalare i vertici italiani e internazionali del Basket in carrozzina e Carlo Di Giusto a vincere con il Santa Lucia Basket 21 titoli italiani, 12 Coppe Italia, 3 Coppe dei Campioni, 3 Coppe Vergauwen e 5 Supercoppe.

Nel giugno del 2002 Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) lo chiama al suo primo impegno come Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di basket in carrozzina. In azzurro Di Giusto conquisterà 2 titoli europei (2003 e 2005), un sesto posto alle Paralimpiadi di Atene e un ottavo posto ai Mondiali 2006 di Amsterdam. Ai Campionati Europei del 2015 ha guidato la Nazionale Italiana Femminile di Basket in carrozzina alla sua prima vittoria in assoluto, contro la Turchia, e al sesto posto nella graduatoria finale. L’ultimo risultato l’ha ottenuto quest’anno di nuovo con la Nazionale maschile, che si è qualificata per i mondiali in programma nel 2018 ad Amburgo.

Ricevendo il premio a Palazzo Poli a Roma, Di Giusto ha ringraziato il Presidente del CIP, Luca Pancalli, e il Presidente FIPIC, Fernando Zappile, Ha poi ricordato "tre figure che sono state per me molto importanti. Antonio Maglio che fu il promotore delle prime Paralimpiadi nel 1960 a Roma, Luigi Amadio che con il Santa Lucia Basket è stato fondamentale per la mia carriera di sportivo e infine mia madre e mio padre, che mi hanno fatto vivere da persona normale e non da disabile".

Accanto all’attività agonistica, oggi Carlo Di Giusto promuove anche le iniziative di avviamento allo sport paralimpico della Fondazione Santa Lucia, che offrono ai bambini disabili in cura presso l’Istituto romano e ad altri giovani l’opportunità di vivere i valori dello sport e svolgere attività finalizzate all’inclusione sociale e al mantenimento della forma fisica. Non solo basket in carrozzina, ma anche tennis tavolo e presto la scherma. Una vocazione sportiva quella di Carlo Di Giusto – tra agonismo e impegno sociale – che conferisce un significato speciale alle motivazioni della Palma al Merito del CONI .

Decisivo, per la carriera sportiva di Carlo Di Giusto, fu agli inizi anche il suo incontro alla Fondazione Santa Lucia con Antonio Maglio, medico pioniere delle terapie di riabilitazione in Italia, che nel 1956 portò per primo atleti azzurri ai Giochi di Stoke Mandeville in Gran Bretagna, competizione internazionale che anticipò lo sviluppo del movimento paralimpico. Maglio ebbe un ruolo decisivo anche nell’organizzazione a Roma nel 1960 dei primi Giochi Paralimpici e nella nascita di quello che sarebbe diventato il Comitato Paralimpico Internazionale.

Le attività di sport-terapia portate avanti dalla Fondazione Santa Lucia si inquadrano in un più ampio impegno volto a stimolare il recupero dell’autonomia della persona in vista del suo ritorno nella vita quotidiana dopo il ricovero ospedaliero. Si inseriscono in questo contesto, per esempio, i percorsi di terapia occupazionale e numerose iniziative culturali organizzate tutto l’anno in collaborazione con enti pubblici e soggetti privati.