Inabilità e instabilità del cammino nei pazienti con ictus
Il progetto valuta le problematiche relative alla deambulazione del paziente con ictus relativamente alle ridotte abilità e alle instabilità che spesso comportano un aumento del rischio di caduta.
Nel primo anno si è svolta una revisione della letteratura che ha portato alla pubblicazione dal titolo New technologies for stroke rehabilitation. Nel secondo anno è proseguita la revisione, focalizzandola sul tema del cammino e delle instabilità dinamiche durante la locomozione. Questa revisione ha portato alla pubblicazione dal titolo Development and decline of upright gait stability sulla rivista scientifica internazionale Frontiers in Aging Neuroscience [Iosa et al., 2014], in cui è riportato come si sviluppi rapidamente nel bambino la stabilità del cammino eretto, come diminuisca lentamente nell’anziano e come nel paziente con ictus sia drasticamente ridotta. Per ottenere questa revisione si sono analizzati i dati, riportati in 15 precedenti articoli del gruppo di ricerca della Fondazione e di altri gruppi di studio, di 552 soggetti sani di età compresa tra 1 anno e 90 anni, e di 35 pazienti con ictus arruolati in precedenti studi.
In contemporanea alla revisione della letteratura il Laboratorio ha condotto uno studio per validare un nuovo metodo per l’analisi dei dati del cammino in cui sono stati arruolati 34 pazienti con ictus e 15 soggetti sani di controllo. Il lavoro, pubblicato col titolo Assessment of waveform similarity in clinical gait data: the Linear Fit Method sulla rivista Biomed Research International, propone un metodo semplice basato su una regressione lineare per permettere il confronto di dati di cinematica articolare durante il cammino tra pazienti con ictus e soggetti sani. Lo studio ha mostrato come i parametri normalmente utilizzati per riassumere in modo numerico i deficit evidenziati da un’analisi cinematica del cammino nei soggetti con ictus fossero soggetti a bias, mentre il metodo proposto fornisse tre semplici valori per la valutazione delle differenze in termini di ampiezze, offset e somiglianza di forme d’onda. In particolare si sono evidenziate differenze statisticamente significative nella forma d’onda all’anca, al ginocchio e alla caviglia tra pazienti e soggetti sani, così come differenze in ampiezza, mentre le differenze in termini di offset sono risultate statisticamente significative solo a livello di anca.
L’ultimo anno di ricerche si concentrerà sullo studio della stabilità e dell’armonia del cammino dei pazienti con ictus rispetto ai soggetti sani.