Giornata Mondiale contro l'Ictus Cerebrale

La riabilitazione al centro della XIII Edizione. Quali livelli di cure in Italia? La Federazione A.L.I.Ce. presenta alla Fondazione Santa Lucia IRCCS il prossimo 25 ottobre i primi risultati del nuovo progetto di monitoraggio dei percorsi di neuroriabilitazione in Italia.

Colpisce all'improvviso e in un terzo dei casi compromette in modo grave funzioni importanti come il movimento, il linguaggio, l'attenzione, e funzioni vitali come la deglutizione e la respirazione. L'ictus è la prima causa di disabilità in Europa e la sua maggiore incidenza si registra dopo i 65 anni, fattore che rende la patologia sensibile al progressivo aumento dell'età media della popolazione.

Al tema "Dopo l’ictus cerebrale: percorsi di neuroriabilitazione in Italia tra competenze e passione" è dedicata l'iniziativa in programma mercoledì 25 ottobre 2017, organizzata dalla Federazione A.L.I.Ce. e dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS in preparazione alla XIII Giornata Mondiale Ictus che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 29 ottobre.

A.L.I.Ce. Italia Onlus, la Federazione di associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla patologia, presenterà per l'occasione i primi risultati di un nuovo progetto di monitoraggio dei livelli di assistenza offerti ai pazienti post-icuts che necessitano di riabilitazione. I percorsi di riabilitazione vengono infatti spesso applicati in Italia in modo disorganizzato e frammentario, con gravi ricadute non solo per il paziente, ma anche per le famiglie. "In questa prima fase del progetto nazionale sulla riabilitazione post-ictus - comunica il Prof. Domenico Inzitari, Neurologo e Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico della Federazione - abbiamo censito i percorsi riabilitativi applicati dal servizio sanitario nelle singole Regioni italiane. Ora seguirà una nuova inchiesta campionaria sulla qualità percepita da pazienti e famiglie e la diffusione di una scheda di valutazione che sarà compilata dai professionisti più impegnati sul fronte dell’assistenza all’ictus cerebrale in Italia. Verranno quindi organizzati eventi regionali e arriveremo infine alla stesura di un documento politico-sanitario divulgativo".

All'evento, al quale è stato invitato anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e che avrà inizio alle ore 10.30 presso la Sala Congressi della Fondazione in via Ardeatina 354 a Roma (ingresso gratuito e aperto a tutti), interverrà in video-conferenza dall'Università di Glasgow anche il Prof. Peter Langhorne, Coordinatore del Cochrane Stroke Group che cura il registro internazionale di tutte le sperimentazioni attuate per la prevenzione e il trattamento dell'ictus sia nella fase acuta che nella fase di riabilitazione.

Secondo uno studio realizzato dal King's College di Londra sulla popolazione di 35 Paesi europei e presentato nel maggio scorso a Bruxelles dalla Stroke Alliance for Europe (SAFE), nei prossimi vent'anni i casi di ictus aumenteranno del 35 per cento in Europa, mentre negli ultimi vent'anni la mortalità legata a questa patologia è diminuita. La combinazione di questi due fenomeni spiega il crescente bisogno di cure di neuroriabilitazione per pazienti che, sopravvissuti alla patologia nella sua fase acuta, necessitano di trattamenti specializzati per il recupero di funzioni compromesse dal danno cerebrale subito.

"Già l'indagine che abbiamo realizzato insieme al Censis nel 2011 - osserva Nicoletta Reale, Presidente della Federazione ALICe - evidenziava che su un campione nazionale di 500 pazienti colpiti da ictus medio-grave, il 25 per cento non aveva ricevuto alcun trattamento riabilitativo e il 50 per cento era stato sottoposto unicamente a un percorso di riabilitazione domiciliare. C'è la necessità di assicurare cure adeguate ai pazienti che hanno subito un danno cerebrale grave. Il recupero di funzioni complesse che sono state compromesse da un danno neurologico richiede una nuova cultura della riabilitazione e maggiore sostegno alle famiglie".

Sulla necessità di un cambio di passo nell'erogazione di terapie di riabilitazione a pazienti colpiti da ictus, ma non solo, si è espressa recentemente anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel rapporto "Rahabilitation 2030: A Call for Action", presentato a Ginevra nel febbraio scorso, l'OMS sottolinea "un bisogno di riabilitazione irrisolto, sostanziale e costantemente in crescita", colloca la riabilitazione tra le priorità del XXI Secolo e sollecita i sistemi sanitari nazionali a sviluppare azioni e strategie per il suo sviluppo contro un'idea ancora diffusa che relega la riabilitazione a un ruolo solo complementare e relativamente marginale rispetto al complessivo bisogno di salute dei cittadini.

Nell'ambito dei bisogni specifici di neuroriabilitazione per pazienti gravi post-ictus, il Dott. Antonino Salvia, Direttore Sanitario della Fondazione Santa Lucia IRCCS osserva: "Le statistiche parlano di 200.000 nuovi casi all'anno in Italia e tra i sopravvissuti 49.000 soggetti che presentano danni neurologici gravi. In questo scenario va rivista la programmazione sanitaria del nostro Paese che prevede una disponibilità di solo 1.200 posti letto in tutta Italia per cure di neuroriabilitazione di alta specialità".

All'evento in programma il prossimo 25 ottobre interverranno anche il Prof. Gian Luigi Gigli, Deputato e Coordinatore dell'Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell'ictus cerebrale, che presenterà le attività di monitoraggio a livello nazionale dell'Osservatorio Ictus, e il sociologo Domenico De Masi. Le attività di ricerca traslazionale applicate alla patologia saranno illustrare dal Direttore Scientifico della Fondazione Santa Lucia IRCCS, Prof. Carlo Caltagirone

Presso il Centro Congressi i visitatori potranno vedere da vicino anche alcune soluzioni tecnologiche per la neuroriabilitazione di pazienti post-ictus, che dopo anni di ricerca e sviluppo nei Laboratori della Fondazione Santa Lucia IRCCS, sono stati recentemente introdotti nei percorsi di neuroriabilitazione dell'Ospedale. Tra questi la piattaforma "Sociable", training computerizzato per il recupero e il mantenimento delle funzioni cognitive, e "Promotoer", un sistema riabilitativo basato sulle interfacce cervello-computer per la stimolazione della plasticità cerebrale e il recupero del movimento degli arti superiori. All'evento parteciperanno la Dott.ssa Roberta Annicchiarico e la Dott.ssa Donatella Mattia, responsabili dei rispettivi progetti sia per quanto riguarda le attività di ricerca che per il loro attuale impiego in ambito clinico. 

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